SRT 68 Val di Cecina Val di Cecina (PI)

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Studio di Impatto Ambientale SRT 68 Val di Cecina nella tratta tra il bivio della Steccaia e Saline di Volterra

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto prevede la modifica e l’adeguamento del tracciato della SRT 68 Val di Cecina nella tratta tra il Bivio della Steccaia e Saline di Volterra, nel territorio dei Comuni di Riparbella, Guardistallo (loc. Casino di Terra), Montecatini Val di Cecina.
L’obiettivo generale del progetto di adeguamento è di ottenere un’alta qualità della circolazione veicolare e un maggiore livello di sicurezza.
La SRT Val di Cecina attualmente è caratterizzata da una larghezza non sufficiente delle carreggiate, dalla mancanza di banchine, dall’andamento altimetrico irregolare e dalla mancanza di spazi di visibilità di sicurezza per il sorpasso. Il progetto consiste nell’ampliamento della sede stradale e la sistemazione di alcuni tratti in variante, che garantiscano la diminuzione di raggi di curvatura; in corrispondenza di torrenti e botri è previsto l’adeguamento (o, nei casi in variante, la costruzione) di opere d’arte, che consentano il deflusso delle acque verso l’alveo del Fiume Cecina.

SPECIFICITÀ DELLO STUDIO

Riguardo l’aspetto naturalistico, l’adeguamento stradale e la costruzione di nuovi tratti in variante non comportano opere di disboscamento, deviazione dei corsi d’acqua esistenti o altre opere che abbiano un sostanziale influsso sull’habitat attuale di specie vegetali animali. In relazione al tracciato in esame si evidenzia che gli aspetti di maggiore criticità si individuano nelle aree in cui il tracciato attraversa i torrenti e gli affluenti del Fiume Cecina.

La progettazione degli interventi a verde è stata impostata sul principio della compensazione, per cui la sottrazione di suolo in alcune aree è bilanciata dalla costituzione e riqualificazione di formazioni vegetali, che incrementano il gradi di naturalità del territorio.

Lo studio della componente rumore non ha evidenziato la necessità di interventi di mitigazione, come barriere acustiche, che sarebbero risultati oltremodo invasivi per il paesaggio. Si è suggerita comunque l’adozione di asfalti drenanti e fonoassorbenti e l’utilizzo di interventi di tipo diretto su alcuni edifici limitrofi all’infrastruttura.