La necessità di recuperare situazioni di grave compromissione ambientale è regolamentata dal D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii. che, oltre a disciplinare gli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati, definisce le procedure, i criteri e le modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie all’eliminazione o comunque alla riduzione delle concentrazioni di sostanze inquinanti.

Il quadro normativo attuale definisce inoltre uno standard di riferimento per lo sviluppo logico delle attività finalizzate a rilevare, all’interno di un sito (art. 240 del D.Lgs. 152/06) specifico, evidenze di contaminazione delle matrici ambientali suolo, sottosuolo e acque sotterranee.

Qualora si evidenzi un potenziale evento in grado di contaminare il sito si determinano eventuali superamenti delle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) da parte delle sostanze inquinanti nelle matrici ambientali.
In una prima fase è necessario distinguere tra:

  • siti potenzialmente inquinati;
  • siti effettivamente contaminati.

Attraverso campionamenti e determinazioni analitiche su campioni di terreno e/o di acque sotterranee, una volta accertato il superamento di dette CSC, il sito si qualifica come sito potenzialmente contaminato.

Attraverso la caratterizzazione ambientale effettuata sul sito potenzialmente o effettivamente contaminato (che include l’insieme delle indagini da effettuare, dai campionamenti delle diverse matrici ambientali fino alle verifiche analitiche e alle elaborazioni modellistiche), si accerta l’eventuale stato di contaminazione dei suoli e delle acque, determinandone l’origine e valutando il conseguente rischio sanitario ed ambientale.
Se i valori delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) determinati sulla base dei risultati del piano di caratterizzazione e della procedura di analisi di rischio risultano inferiori alle concentrazioni degli inquinanti rilevate il sito si definisce contaminato.

Definite le fonti di contaminazione (sorgenti), le vie di migrazione della contaminazione (percorsi) e i possibili recettori (bersagli) le possibili soluzioni sono:

  • Interventi di bonifica (s’intende l’insieme degli interventi atti a eliminare le fonti d’inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurne la concentrazione a livelli inferiori di quelli massimi previsti per legge).
  • Messa in Sicurezza Operativa per i siti in esercizio (l’insieme degli interventi atti a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l’ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica da realizzarsi alla cessazione dell’attività).
  • Messa in Sicurezza Permanente per i siti in cui l’attività è cessata e per i quali non sono tecnicamente e/o economicamente possibili interventi di bonifica.

La VDP fornisce servizi di consulenza ambientale per la definizione del livello di contaminazione e gli eventuali interventi previsti per la messa in sicurezza, assistendo Enti pubblici e clienti privati in tutte le procedure tecnico amministrative.

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