Valutazione archeologica preventiva
La VDP, operando da tempo nel settore della pianificazione e progettazione ambientale, ha sviluppato specifiche competenze e opportuni strumenti nell’ambito della Archeologia Preventiva, finalizzata alla Valutazione del Rischio Archeologico ed alla realizzazione di eventuali indagini preliminari, con l’obiettivo di valutare l’impatto delle opere sulle realtà archeologiche e storico-artistiche del territorio interessato.
Avvalendosi della collaborazione di archeologi e professionisti specializzati, con l’aiuto delle più moderne tecnologie e nel rispetto della normativa vigente, gestisce l’intero processo, occupandosi della progettazione, del coordinamento e della realizzazione di tutte attività coinvolte nelle diverse fasi.
La moderna metodologia della Archeologia Preventiva consente la contemporanea minimizzazione dell’impatto dell’opera in progetto sul patrimonio storico-archeologico e dei rischi di progetto, quali ad esempio l’allungamento dei tempi realizzativi e/o maggiori costi legati a rinvenimenti archeologici in corso d’opera che potrebbero richiedere approfondite indagini sul campo e relative varianti di progetto.
A partire dalla fase di progettazione preliminare, sviluppa studi e progetti di scavo archeologico, esegue scavi ed indagini archeologiche.
La VDP fornisce la propria consulenza nell’ambito del recupero, conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali, gestendo l’intero processo della progettazione, del coordinamento e della realizzazione delle seguenti attività.
La valutazione del tema del “rischio archeologico” ha condotto negli anni ad avere una sempre maggiore attenzione nel conciliare le esigenze di natura tecnico-operativa, legate alla progettazione ed alla esecuzione delle opere infrastrutturali, a quelle di tutela del patrimonio storico-archeologico.
Nell’ambito della progettazione preliminare, il D.Lgs. 163 del 12 aprile 2006, ha introdotto la procedura di Verifica preventiva dell’interesse archeologico, con l’obbligo, da parte dei proponenti delle opere, di redigere una relazione in cui vengono analizzati e valutati gli aspetti legati alle evidenze archeologiche riscontrabili direttamente o ipotizzabili sulla base dell’indagine territoriale.
La Relazione (Documento di Valutazione Archeologica Preventiva) deve essere corredata di una specifica cartografia e sottoscritta da un professionista archeologo ed iscritto ad un apposito elenco istituito presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Il Documento viene trasmesso alla Soprintendenza archeologica e costituisce la base delle successive prescrizioni che prevederanno eventuali approfondimenti diagnostici e, ove necessario, l’esecuzione di scavi ad integrazione della progettazione definitiva ed esecutiva.
Il Documento di Valutazione Archeologica Preventiva riveste un ruolo determinante nel garantire l’efficacia dell’intero processo di verifica.
Attraverso un lavoro attento e rigoroso, svolto sulla base delle indicazioni contenute nella normativa vigente e secondo le metodologie proprie della ricerca archeologica, il professionista deve giungere alla definizione di un quadro dettagliato delle evidenze archeologiche presenti al fine di orientare al meglio le successive eventuali fasi di indagini ed approfondimenti.
Obiettivi del lavoro
Il processo di “Verifica preventiva dell’interesse archeologico” si articola in due fasi all’interno delle quali si sviluppano progressivi livelli di approfondimento dell’indagine archeologica.
L’esecuzione della fase successiva dell’indagine è subordinata alla individuazione di elementi archeologicamente significativi che scaturiscono dall’esito della fase precedente.
Le attività che caratterizzano la prima fase, quella integrativa alla progettazione preliminare, hanno lo scopo di chiarire la natura e l’estensione delle presenze documentate o presunte in corrispondenza dell’opera in progetto, in base alle richieste e prescrizioni della Soprintendenza Archeologica competente. Si possono prevedere metodologie di tipo sia indiretto (prospezioni geofisiche) sia diretto (sondaggi a carotaggio, trincee esplorative e/o saggi stratigrafici).
I carotaggi costituiscono uno strumento essenziale per verificare la consistenza dei depositi archeologici; le prospezioni geofisiche risultano utili in aree poco urbanizzate, e quando si conosce la tipologia strutturale dei resti e la loro profondità approssimativa; i saggi archeologici rappresentano la tecnica di indagine preventiva che fornisce le informazioni più certe e meglio interpretabili.
La seconda fase, legata alla progettazione esecutiva, riguarda un maggior approfondimento, in quanto gli scavi estensivi consentono di esaurire l’intera stratificazione archeologica per liberare l’area al fine della realizzazione dell’opera prevista.
Il progetto definitivo dei lavori di scavo archeologico per la seconda fase della verifica di interesse archeologico, nel quale confluiscono i risultati delle indagini previste nel progetto preliminare, comprende:
a) rilievi ed indagini;
b) scavo;
c) documentazione di scavo, quali giornali di scavo, schede stratigrafiche, documentazione grafica e fotografica;
d) restauro dei reperti mobili ed immobili;
e) schedatura preliminare dei reperti e loro immagazzinamento insieme con gli eventuali campioni da sottoporre ad analisi;
f) studio e pubblicazione;
g) forme di fruizione anche con riguardo alla sistemazione e musealizzazione del sito o del contesto recuperato;
h) manutenzione programmata
Le verifiche archeologiche necessarie ad individuare il contesto archeologico vengono, in tal modo, effettuate prima dell’approvazione del progetto definitivo, in maniera da definire quanto più possibile l’impatto fra l’opera da realizzare ed il contesto archeologico, prima della conclusione dell’iter approvato. In tal modo si riescono a ridurre notevolmente le prescrizioni di ulteriori scavi archeologici e misure di tutela, che comporterebbero un aumento dei costi ed un incremento dei tempi per la realizzazione delle opere.
La procedura si conclude con la redazione della relazione archeologica definitiva, approvata dal Soprintendente di settore territorialmente competente.
La RELAZIONE ARCHEOLOGICA DEFINITIVA consente la ricostruzione dell’assetto insediativo del territorio nell’antichità con l’individuazione delle peculiarità storico-topografiche al fine di valutare l’impatto dell’opera in progetto sulla realtà archeologica e storico-artistica del territorio interessato e soprattutto di programmare eventuali indagini preliminari.
Articolata in più fasi, prevede in primo luogo:
Servizi Offerti
Nell’ambito dell’archeologia preventiva, in relazione alla realizzazione di opere pubbliche e private, la VDP svolge la sua attività di studio ed individuazione delle aree e delle realtà archeologiche con ricognizioni del territorio (Survey), sondaggi archeologici preventivi, scavi estensivi e indagini utilizzando metodologie che verificano in modo esaustivo la fattibilità delle opere stesse in funzione dell’obiettivo primario di salvaguardia del patrimonio archeologico. La VDP segue, durante tutte le fasi del lavoro, l’iter formale della procedura, attraverso un rapporto diretto con gli Enti preposti alla valutazione ed al rilascio di pareri/autorizzazioni.
STUDI ARCHEOLOGICI
Acquisizione dei dati
- Ricerca bibliografica e d’archivio
- Analisi cartografica e toponomastica
- Fotointerpretazione, Telerilevamento
- Ricognizione diretta sul territorio
Analisi e sintesi dei dati con elaborazione del Rischio Archeologico
I dati raccolti vengono raccolti ed elaborati in apposite Schede informatizzate e rappresentati graficamente mediante una Carta delle presenze archeologiche.
Attraverso l’analisi incrociata di tutti i dati raccolti viene definito il grado di Rischio Archeologico delle aree oggetto dello studio e il Rischio Archeologico in relazione all’opera in progetto, elaborati ed illustrati in apposite Carte del Rischio Archeologico Assoluto e Relativo e Tabelle di sintesi.
PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DI INDAGINI PRELIMINARI
Indagini indirette
- Prospezione magnetica
- Prospezione elettrica
- Prospezione elettromagnetica
- Prospezione con georadar (Ground Penetrating Radar).
Indagini dirette
- Sondaggi di scavo a carotaggio continuo
- Sondaggi di scavo quali trincee e saggi esplorativi, mediante scavo con mezzo meccanico o a mano
- Scavo archeologico estensivo
ARCHIVIAZIONE E GESTIONE BANCHE DATI
Le ricognizioni vengono effettuate utilizzando dispositivi GPS; i dati vengono memorizzati direttamente su piattaforma GIS minimizzando i tempi di post-elaborazione dei dati.
L’organizzazione e la costruzione della banca dati viene svolta attraverso l’uso dei sistemi informativi geografici finalizzati alla realizzazione di archivi strutturati, gestiti con strumenti informatici ed interfacciabili con supporti di tipo cartografico (AMBIENTE GIS).
RECUPERO, CONSERVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI
La redazione delle carte archeologiche consente di segnalare le aree ed i percorsi di interesse storico-culturale e testimoniale al fine di individuare interventi di valorizzazione e di riqualificazione della fruizione delle risorse esistenti, in coerenza con le indicazioni della pianificazione territoriale.