La realizzazione e la gestione di un Piano di Monitoraggio Ambientale richiede un’ampia gamma di conoscenze in tutte le diverse componenti ambientali di cui esso si può comporre.

La società VDP opera in questo settore dall’inizio degli anni ’90, esercitando attività di monitoraggio ambientale multidisciplinare su diverse importanti commesse nazionali e maturando quindi una notevole esperienza nei vari comparti ambientali di cui si può comporre un piano di monitoraggio. Grazie alla vasta esperienza nel settore, quindi, e mediante l’utilizzo di strumentazione ad alta precisione, è inoltre in grado di supportare Enti Pubblici e Privati nelle diverse fasi di cui si compone una campagna di monitoraggio ambientale.

Ogni componente ambientale oggetto del monitoraggio necessita dell’attività in campo di tecnici qualificati ed esperti della materia, in grado quindi di gestire sia le regolari attività (differenti in base alla componente ambientale e quindi alla strumentazione utilizzata) sia le eventuali anomalie che possono di volta in volta presentarsi.
Per una corretta esecuzione di una campagna di monitoraggio ambientale è fondamentale avere un’ottima conoscenza del territorio indagato, anche al fine di definire al meglio la localizzazione delle postazioni di rilevazione individuate.

Definiti i punti di misura si deve procedere quindi all’ottenimento delle eventuali autorizzazioni necessarie alla messa in campo della strumentazione idonea allo svolgimento vero e proprio delle rilevazioni tecniche.
Di fondamentale importanza per l’interpretazioni dei dati rilevati, inoltre, risulta essere la corretta correlazione tra i dati registrati e le attività inquinanti in essere; a tale fine risulta basilare inquadrare il monitoraggio all’interno della relativa fase di indagine.

L’iter completo di un monitoraggio si articola generalmente nelle tre fasi temporali di seguito illustrate:

  • Monitoraggio ante–operam: tale fase mira a fornire una fotografia dello stato di fatto, prima che si verifichino eventuali modifiche correlate alle lavorazioni per la realizzazione dell’opera, e si conclude prima della messa in campo dei cantieri;
  • Monitoraggio in corso d’opera: riguarda il periodo di realizzazione dell’infrastruttura, dall’apertura dei cantieri fino al loro completo smantellamento ed al ripristino dei siti. Questa fase è quella che presenta la maggiore variabilità in quanto strettamente legata all’avanzamento delle lavorazioni;
  • Monitoraggio post–operam: tale stadio si suddivide in fase di pre-esercizio e fase di esercizio dell’opera, e deve iniziare tassativamente non prima del completo smantellamento e ripristino delle aree di cantiere. La durata del monitoraggio può durare anche diversi anni dopo il completamento dell’Opera ed è variabile in funzione della componente ambientale specifica oggetto di monitoraggio.

A valle delle attività di campo, inoltre, una volta eseguito lo smontaggio e la messa a dimora della strumentazione utilizzata, si esegue il lavoro di elaborazione ed esposizione dei dati monitorati, realizzando dei Report secondo un format definito di volta in volta con il Committente.
Anche lo svolgimento finale delle attività di reportistica richiede una profonda conoscenza della materia al fine di produrre una corretta interpretazione dei dati restituiti, e soprattutto nel gestire i fenomeni imprevisti che spesso si presentano durante il periodo di monitoraggio.

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